Endoscopia chirurgica L’eccellenza è a Verona


Fonte: TGVerona

I risultati più recenti del trapianto di fegato, le più recenti innovazioni diagnostiche ed interventistiche della chirurgia endoscopica e la presentazione ufficiale della “Barret Unit”, nuovo fiore all’occhiello della sanità veronese e veneta. Questi i temi principali del meeting “Update on digestive diseases”che si terrà sabato 22 novembre al centro Marani. L’organizzazione e il coordinamento dei lavori è del dr. Luca Rodella, responsabile del servizio di Endoscopia chirurgica d’urgenza del Polo Confortini di Verona.

Dr. Rodella, cos’è l’endoscopia chirurgica?

E’ il passaggio da una fase diagnostica a una di complemento della chirurgia tradizionale. Nel campo delle malattie dell’apparato digerente, l’endoscopia oggi non si limita alla possibilità di far diagnosi, ma è sempre di più un’alternativa reale, concreta alla chirurgia. Con il grande vantaggio di essere molto meno invasiva e di massima soddisfazione per il paziente.

Esami come le gastroscopie o le colonscopie non sono però accettate con facilità dal paziente.

Non è più così. Questi esami oggi possono essere svolti in maniera completamente indolore per il paziente, grazie all’utilizzo di tecniche di sedazione sempre più raffinate e sicure. La stessa preparazione intestinale per le colonscopie è possibile oggi con preparati e dosaggi più semplice. Tutto questo rientra nel concetto di “ospedale senza dolore” portato avanti con convinzione dal nostro ospedale.

Cos’è “l’esofago di Barrett” e qual è il metodo di cura?

E’ una complicanza di un problema molto comune, l’esofagite da reflusso, e colpisce il 10% di questi pazienti. Il normale rivestimento dell’esofago, danneggiato da anni di reflusso, viene sostituito da un nuovo rivestimento cellulare chiamato “metaplasia intestinale” più noto con il nome del suo scopritore, l’australiano Rupert Barrett. Noi interveniamo, curando le lesioni neoplastiche in fase iniziale con tutta una serie di interventi endoscopici innovativi.

Perché è importante conoscere e trattare l’esofago di Barrett?

Perché si tratta di una lesione precancerosa che può trasformarsi in un tumore, l’adenocarcinoma esofageo, che ha una sopravvivenza a cinque anni molto ridotta. L’importanza della diagnosi prima e della sorveglianza della malattia poi, sta in questo.

Dr. Rodella, il centro che dirige è da anni punto di riferimento nel settore dell’endoscopia chirurgica con numerose collaborazioni anche all’estero. Quali sono le novità che presenterete in campo terapeutico?

Nel convegno di sabato 22 presenteremo i nuovi trattamenti endoscopici dell’esofago di Barrett, come la mucosectomia e l’ablazione con radiofrequenza che consentono di eradicare le lesioni a rischio in oltre il 90% dei casi, riducendo così drasticamente il rischio neoplastico. A Verona il centro che dirigo mette a disposizione della comunità l’intera gamma dei trattamenti endoscopici, cosa possibile solo in pochissimi altri centri di eccellenza in Italia. Le nostre esperienze sono state acquisite grazie ad un rapporto continuo con i centri di Tokyo, Kobe e Dusseldorf e proprio grazie a questo tipo di collaborazioni, il dr. Filippo Catalano ha raccolto oggi una delle prime casistiche nazionali per la resezione endoscopica. Per le forme più avanzate, inoltre, la chirurgia dell’esofago e dello stomaco diretta dal prof. Giovanni de’Manzoni rappresenta da oltre 30 anni un punto di riferimento nazionale.

La grande novità del convegno di sabato è la “Barrett Unit”…

Sì ed è motivo di grande soddisfazione. Per problematiche specifiche inerenti la diagnosi ed il trattamento endoscopico dell’esofagite da reflusso e dell’esofago di Barrett, serve innanzitutto fare squadra ed allargare la rete di collaborazione, anche al di fuori della nostra provincia. Il paziente potrà rivolgersi ad un ambulatorio dedicato gestito dalla Chirurgia dell’esofago-stomaco oppure contattare direttamente i medici endoscopisti della Piastra endoscopica di Borgo Trento. Si tratta in pratica di un’organizzazione gestita da Chirurgia dell’esofago e stomaco, Endoscopia chirurgica, Gastroenterologia ed Anatomia patologica dell’ospedale di Borgo Trento in collaborazione con i maggiori Centri di endoscopia della Provincia. Una nuova organizzazione che risponde alle caratteristiche di alta specializzazione di un Hub principale come quello veronese.

Ma non sarà l’unico argomento del meeting…

E’ vero, non ci limiteremo all’esofago di Barrett. Nel corso del meeting verrà fatto il punto della situazione sul trapianto di fegato a Verona. Cifre e dati alla mano, sarà presentata una realtà in continua evoluzione, sottolineando anche qui il ruolo importantissimo dell’endoscopia nel trattamento delle complicanze che precedono e seguono il trapianto. Verranno anche trattate patologie quali la diverticolite e le malattie infiammatorie, con i più recenti apporti diagnostici e terapeutici e sarà presentata una tecnologia innovativa per l’asportazione endoscopica di polipi a rischio “a tutto spessore” . (s.r.)01